17 OTT- Si è concluso il 52 Congresso Nazionale Sumai-Assoprof. Dal Lago di Garda, dove si sono svolti i lavori, il sindacato degli specialisti ambulatoriali interni ha avanzato proposte fattive, concrete, per ridare una speranza al Ssn. A partire dalla carenza di specialisti problema risolvibile aumentando, a richiesta, il numero delle ore medie che un convenzionato lavora in una settimana portandole da 20 a 38 e il superamento dell’istituto dell’incompatibilità per i medici che lavorano in strutture convenzionate così da rendere attrattiva per i giovani la sanità pubblica.

Antonio Magi, segretario generale Sumai-Assoprof, tira le somme del Congresso dopo 4 giorni di confronto con esponenti del governo, regioni, rappresentanti delle Organizzazioni sindacali di categoria e dei cittadini, società scientifiche. 

“Sono soddisfatto – ha affermato – il confronto ha toccato temi interessanti dal federalismo alla carenza degli specialisti, alle aggressioni ai medici, le liste d’attesa e il nuovo Acn. Per quello che riguarda le nostre attività all’interno delle strutture pubbliche, abbiamo posto delle problematiche e abbiamo avuto delle risposte. Credo di poter dire che sono emerse proposte concrete per superare la carenza di specialisti e ridare un futuro al Ssn attraverso l’attenzione ai giovani”.

Da questo punto di vista per noi è importante l’attenzione che il viceministro alla Salute, Pierpaolo Sileri, ha rivolto alla nostra proposta di aumentare il numero di ore dei colleghi che stanno già lavorando quindi passare dalle 20 ore di media nazionale alle 38. Che sarebbe come se portassimo 5mila nuovi specialisti. Perché è evidente che questa è un’offerta professionale in grado di dare un colpo al problema che i cittadini sentono di più. Stesso discorso per la legge 412 del 1991che sancisce l’incompatibilità tra chi lavora nell’accreditato e chi nel Ssn. Qui abbiamo proposto il superamento di questa vecchia norma e devo dire che la politica ci sta dando ascolto, speriamo che poi dalle parole si passi ai fatti“.
 

“Inoltre, il viceministro, ha posto la questione dell’obbligo di specializzazione per l’accesso ai ruoli dell’Odontoiatria pubblica ambulatoriale, con l’impegno a superare questo vincolo.

“Si tratta di una questione di grande attualità, già posta dal Sumai al precedente ministro Grillo in sede di maratona Patto per la Salute, per una normativa che equipari il titolo degli Odontoiatri a una laurea specialistica, consentendo l’accesso ai concorsi del Ssn che altrimenti andrebbe a penalizzare pesantemente sia la categoria dei dentisti che tutti i cittadini.

“Abbiamo visto un grande impegno della categoria a favore dei cittadini- ha proseguito Magi- a favore della prevenzione e della cura. Ritengo che sia fondamentale per il futuro puntare sull’equipe, che garantisce le competenze, come abbiamo detto al congresso. Le competenze salvano le vite, le incompetenze purtroppo no. E quindi dobbiamo tutti quanti insieme operare in equipe e imparare a lavorare insieme agli altri professionisti. Perché non tutti siamo abituati, ci hanno insegnato a lavorare da soli. Per noi sarà un po’ complesso ma non c’è altra soluzione. Si garantisce così la grande qualità del servizio sanitario nazionale, perché non abbiamo tanti specialisti e tanti super specialisti in alcune specifiche situazioni e per branca. Mettere tutti insieme, permettere al cittadino di trovare il massimo delle competenze per arrivare alla risoluzione dei problemi dei suoi problemi e di quelli del sistema salute”. 

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