Il tema dell’Alternanza Scuola Lavoro è stato al centro della Festa Tematica della Scuola tenutasi nell’ambito della Festa dell’Unità di Firenze. Ne hanno parlato ad una tavola rotonda l’onorevole Simona Malpezzi della VII Commissione della Camera dei Deputati, Oscar Pasquali responsabile della Segreteria tecnica del Ministro dell’Istruzione, Giorgio Rembado presidente dell’Anp e della Funzione Pubblica CIDA, Claudio Gentili di Confindustria.
E’ stata un’occasione per fare per la prima volta il punto su quella che è una delle principali innovazioni introdotte dalla legge sulla “Buona scuola” del 2015 e sul primo anno di attuazione della stessa, novità dirompente sia per i numeri di studenti che ha coinvolto (più di 500.000 rispetto a poco più della metà dell’anno precedente) sia per il cambiamento culturale che ha comportato nelle scuole secondarie appartenenti a tutte le filiere dell’istruzione, dai licei agli istituti tecnici e professionali.
L’esplosione quantitativa in corso, (nel 2016/17 gli studenti coinvolti diventeranno un milione e nell’anno successivo, a regime, raggiungeranno il milione e mezzo), è dovuta all’introduzione dell’obbligatorietà dell’alternanza per tutti gli ordini di scuola secondaria superiore nelle classi del triennio.
Naturalmente è ancora presto per fare dei bilanci, per i quali manca per di più un monitoraggio ufficiale del Ministero (il dottor Pasquali ha preannunciato la pubblicazione dei primi dati entro la fine del mese di settembre), ma non sono mancate considerazioni pertinenti sulla base dell’esperienza fin qui svolta.
Si è sottolineato l’enorme sforzo, non solo organizzativo, che la scuola superiore sta facendo per attrezzarsi nel modo migliore al compito che, per venir correttamente interpretato, comporta in primo luogo l’instaurazione di un dialogo permanente con il mondo del lavoro, sia esso quello dell’azienda privata che quello in ambito pubblico.
Sono state segnalate criticità che vanno ancora superate, da quelle in ambito normativo, ad esempio in materia di sicurezza, agli aspetti assicurativi (INAIL) e all’assenza di incentivi alle aziende, particolarmente rilevante per le piccole e medie imprese, fino alla formazione dei tutor scolastici e dei tutor d’impresa, sui quali la CIDA ha già avuto modo di proporre un suo qualificato contributo attraverso la disponibilità espressa da alcune avanguardie di dirigenti senior, pronti a mettersi in gioco e che dovranno essere preparati al compito attraverso specifiche Agenzie di formazione manageriale.
Per la riuscita delle iniziative di alternanza quel che conta è l’incrocio di competenze e culture professionali diverse, che si rafforzano vicendevolmente alla luce di valori comuni. E’ per questo che la CIDA anche in questa sede ha riproposto la costituzione di una vera e propria “Cabina di Regia” che raccolga l’esperienza di tutti e realizzi un’indispensabile collaborazione tra tutti i soggetti in campo: Governo, rappresentanze manageriali e scolastiche, rappresentanze datoriali. Dell’apporto di ognuno c’è bisogno per la migliore riuscita del sistema.