IL NERVO SCOPERTO DEL NOSTRO PAESE È L’ECLISSI DI UNA CLASSE DIRIGENTE CHE SI PONGA E PROPONGA COME DRIVER DI UNA SOCIETÀ CHE VUOLE CAMBIARE, INNOVARE, RISCOPRIRE UN FORTE SENSO ETICO DELLO STATO.

 

C’è bisogno di una classe dirigente che ritrovi la propria missione, contrasti la tendenza a rifugiarsi nel privato creando un vuoto in “cabina di regia”.

CIDA non può sottrarsi ad una riflessione che riguardi l’essere dirigenti sul piano individuale, categoriale ed Associativo.

CIDA è convinta che tutta la dirigenza abbia il problema di ripensare il proprio ruolo, avverta il bisogno di una rilettura dei criteri di selezione e formazione, di un rafforzamento della propria legittimazione sociale. Anche chi la rappresenta (Associazioni, Federazioni e Confederazione) deve valutare la possibilità di affermare nuovi modelli operativi, di governance, di politiche.

Il Paese chiede managerialità diffusa: nella sanità, nella scuola, nella PA sono in atto cambiamenti irreversibili di cui CIDA dovrà farsi carico. Attraverso CIDA si vuole offrire alla Categoria un nuovo protagonismo sociale e bisognerà farlo partendo da un presupposto: CIDA rappresenta una quota rilevante di quel capitale umano, portatore di conoscenze, senza il quale diventa vano parlare di innovazione, competitività, efficienza.

 

EBBENE, IL NOSTRO VALORE, IL VALORE DI CIDA E DELLE SUE FEDERAZIONI STA QUI, STA NEL FAR PERCEPIRE AL PAESE QUANTO POSSIAMO E VOGLIAMO DARE PER LA SUA CRESCITA ED IL SUO SVILUPPO ARMONICO.

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