La ‘fase 2’ che deve garantire la ripartenza dell’intero sistema economico nazionale, deve “prevedere un forte coinvolgimento del management, in ogni settore”. Quindi la presenza delle rappresentanze sindacali dei dirigenti ai tavoli di decisione in cui si fissano le linee-guida dei provvedimenti economici finalizzati alla ripresa, riteniamo “sia necessaria e indispensabile. Senza una solida catena di trasmissione l’energia operativa e finanziaria che il suo Governo potrà mettere in campo rischia di disperdersi”. E’ quanto scrive Mario Mantovani, presidente di CIDA, in una lettera inviata al Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, in cui – dopo aver manifestato apprezzamento per il grande impegno e la capacità di reazione dimostrata dal Governo di fronte ad un’emergenza di straordinaria dimensione e complessità – chiede l’avvio di ”una fase di dialogo diretto” con l’Esecutivo per tradurre in atti concreti, il bagaglio di conoscenze e di competenze di cui i manager sono portatori.
“I nostri associati – scrive il Presidente di CIDA – incarnano il livello operativo al quale è possibile associare competenza e responsabilità, consentendo quindi di compiere scelte in modo diffuso e capillare. E’ impossibile affidare una fase così complessa alla sola forza delle leggi, necessariamente generali e già purtroppo molto stratificate e complesse, anche quelle emanate in emergenza, ai soli controlli delle forze dell’ordine, ai protocolli d’intesa con le rappresentanze degli imprenditori, degli operai e degli impiegati, alla gerarchia di ‘essenzialità’ dei codici ATECO. Credo che il lavoro dei nostri associati in queste settimane possa parlare da sé. Da ogni parte della nostra società giungono ringraziamenti alle migliaia di dirigenti ospedalieri e medici specialisti, in prima linea senza sosta, ma anche ai dirigenti scolastici e ai manager delle imprese che, in ogni settore e in pochi giorni, hanno trasformato le loro organizzazioni con l’applicazione del telelavoro, del lavoro agile e dei presidi di sicurezza sanitaria per coloro che hanno dovuto recarsi al lavoro. E non vorrei dimenticare gli altri dirigenti pubblici, spesso sottovalutati, che stanno rispondendo alla sfida con impegno e professionalità”.
“CIDA non ha reclamato fino a oggi un posto in prima fila nei colloqui con il Governo. Nell’emergenza abbiamo scelto di concentrare gli sforzi per dare supporto ai nostri iscritti, tramite le strutture centrali e territoriali delle Federazioni aderenti, che continuano a lavorare, in remoto, a ritmo serrato. Abbiamo continuato a seguire le tante crisi aziendali, a garantire il funzionamento dei Fondi e a rafforzare le tutele assicurative. Abbiamo contribuito al processo legislativo proponendo emendamenti al Decreto Cura Italia, ricercando continuamente contatti con il Ministero del Lavoro e con le task force del Ministero dell’Economia, per mettere a punto provvedimenti efficaci e realmente attuabili nelle aziende”.
“Costituendo una task force dedicata alla ripartenza, il Suo Governo ha voluto aprire una fase nuova e dimostra di tenere in conto la necessaria competenza multi-disciplinare; esprimo personale apprezzamento per molte scelte fatte e sicuramente per i manager e gli esperti di gestione aziendale. Alla luce di questa novità, le chiedo oggi di riaprire il dialogo con CIDA, in modo diretto, nei modi rapidi e sobri richiesti dalla situazione. Le chiedo di ascoltare le voci di coloro che si faranno carico della ripartenza, dei manager dai quali in larga parte dipende la creazione di piani, l’esecuzione di programmi, la riorganizzazione dei processi, la sottoscrizione di accordi e protocolli operativi nelle imprese, la salvaguardia e la sicurezza del lavoro”.
“Saremo una forza decisiva per la ripartenza, possiamo essere un alleato prezioso per il Governo, in una fase in cui le parole e le opinioni stanno riguadagnando la scena e servirà perciò rispondere con i fatti”, conclude la lettera di Mantovani.