La Federazione funzione pubblica della Cida scrive al Ministro della Pubblica Amministrazione, Fabiana Dadone: per il lavoro agile la dirigenza pubblica è in prima linea in difesa dei diritti di tutti. L’intervento della Fp Cida riguarda lo smartworking, necessariamente sempre più presente nelle attività lavorative: “Questa Federazione – si legge nella nota firmata dal Presidente della FP Cida, Giorgio Rembado – è parte attenta nel dibattito politico e sindacale in corso. In tal senso i contenuti del recente decreto del 19 ottobre scorso del Ministro della Pubblica Amministrazione si evidenziano come un buon punto di partenza per regolare, anche al di là dei confini della pandemia, un’organizzazione ottimale di tale attività”. Andrà sicuramente migliorato, soprattutto nell’ottica di un utilizzo a regime del lavoro agile, tuttavia questo dovrà essere argomento di confronto, visto il termine esplicito di scadenza del decreto stesso fissato alla data del 31 dicembre 2020, cioè fra soli due mesi. La CIDA, rappresentativa nelle aree contrattuali delle dirigenze e delle alte professionalità pubbliche, non può che accogliere con favore quelle direttive politiche che mettono al centro dell’organizzazione del lavoro pubblico la dirigenza tutta, non solo quella di vertice. Altro principio fondamentale da salvaguardare è quello della contrattazione collettiva, soprattutto per la tutela dei diritti del lavoratore. Riteniamo quindi urgente e improrogabile l’apertura immediata di un tavolo di discussione che veda compresenti e non separate le rappresentanze del lavoro pubblico – lavoratori, alte professionalità e dirigenza – e che prefiguri a livello strategico la giusta dimensione dei diritti alla disconnessione, delle modalità e tempi di lavoro, di cura degli ambiti di vita familiare e di qualunque altro aspetto che tocchi le problematiche individuali. “Il lavoro agile – conclude Rembado – è la sfida principale del futuro alle porte, anche e soprattutto per la dirigenza pubblica”.