“I manager italiani fanno propri i principi dell’etica del lavoro indicati da Papa Francesco nell’intervista al Sole 24Ore e si impegnano a diffonderli in tutti i settori economici in cui operano: nell’industria, nel commercio, nella pubblica amministrazione, nella scuola, nella sanità”. Lo ha detto Giorgio Ambrogioni, Presidente CIDA, commentando la lunga intervista del Pontefice.
“Ci riconosciamo pienamente nelle parole del Santo Padre che rafforzano e nobilitano i nostri valori costitutivi. Nei 70 anni di storia CIDA – prosegue Ambrogioni – i concetti dell’uomo posto al centro dei processi produttivi, del ruolo sociale dell’impresa e della sua capacità di creare ricchezza per il territorio, sono stati i principi ispiratori della nostra azione. Abbiamo sempre interpretato il nostro ruolo di manager, in qualsiasi contesto produttivo ed economico, come lo svolgimento di una funzione sociale in grado di produrre non solo profitto per l’azienda, ma benessere per la collettività, garantendo un arricchimento del territorio, complessivo e sociale.
“Ecco perché – ha spiegato il presidente CIDA – insistiamo sulla necessità di percorsi formativi per i manager, sull’importanza di poter ‘tramandare’ le conoscenze e le competenze fra vecchie e nuove generazioni di dirigenti, sul ruolo che competenza e merito devono avere nelle strutture scolastiche prima e nel mondo lavoro dopo. Il tutto per dare valore all’essere umano in quanto tale, cioè portatore di un proprio, insostituibile bagaglio di saper fare, di cultura.
“La cultura manageriale è la sintesi di tutto questo. Il manager ne deve essere portatore, deve interpretarla nelle sue scelte aziendali e deve anche riuscire a ‘contaminare’ il luogo di lavoro per far crescere persone ed idee. E’ un impegno che CIDA porta avanti in Italia e in Europa: nella CEC, la confederazione europea dei dirigenti, ci battiamo per l’affermazione di un manager europeo, che sia in grado di lavorare in tutto il ‘Vecchio Continente’ con gli stessi principi e con la consapevolezza del ruolo sociale che esercita.
“Le parole del Papa ci confortano nel lavoro quotidiano e ci rafforzano in quello che ci aspetta domani. Ne siamo protagonisti e ne vogliamo essere testimoni”, ha concluso Ambrogioni.