Dopo una lunga e complessa trattativa, all’alba di oggi, 5 aprile 2016, è stata firmata, tra l’Aran e le Confederazioni sindacali rappresentative, l’ipotesi di accordo quadro sulla nuova “geografia” delle aree dirigenziali e dei comparti.
I contenuti dell’accordo, in aderenza a quanto prescritto dalla legge, accorpano le aree e i comparti in quattro unità, più la Presidenza del Consiglio dei Ministri. Si tratta di una radicale semplificazione che mette insieme ambiti settoriali diversi, seppure con caratteri di omogeneità.
Nell’area delle funzioni centrali sono collocati i Ministeri, le Agenzie fiscali e gli Enti Pubblici non Economici, in quella delle funzioni locali Regioni, Province, Comuni e Camere di Commercio, mentre la Sanità fa blocco a se stante per medici e professioni sanitarie ed il settore della conoscenza: Istruzione, Università, Ricerca ed Alta formazione trovano un comune ambito di definizione dei rapporti di lavoro.
A giudizio della CIDA, che ha sottoscritto l’ipotesi, il risultato conseguito è positivo. Di rilievo le norme transitorie che consentiranno il transito dal vecchio al nuovo sistema, favorendo fusioni e affiliazioni per nuove aggregazioni. Significative anche le clausole speciali che consentiranno la presenza alle trattative delle organizzazioni già rappresentative nei precedenti comparti ed aree.