“Incontro i manager perché sono convinto che la politica commetterebbe un errore se non si avvalesse delle competenze di chi gestisce aziende grandi e piccole e sa far funzionare la macchina della pubblica amministrazione”: lo ha detto Giorgio Gori, candidato per il centrosinistra alla Presidenza della Regione Lombardia, durante un incontro pubblico organizzato il 22 novembre a Milano da CIDA.
“Conosco bene il mondo manageriale, da cui provengo – ha detto Gori – e so quale contributo di professionalità, idee e capacità progettuale può dare a chi gestisce la cosa pubblica. Condivido, quindi, la scelta di CIDA di proporre occasioni di conoscenza e di confronto. Occasioni nelle quali ritengo che la politica debba anche dimostrare di saper ascoltare le proposte provenienti da una realtà che è un vero e proprio ‘concentrato’ di competenze e capacità”.
“La CIDA – ha dichiarato il Presidente nazionale, Giorgio Ambrogioni – con oggi ha aperto una fase nuova del suo modo di fare rappresentanza. Una fase più impegnativa ma fortemente voluta dai nostri iscritti e dai nostri associati. Abbiamo deciso di ‘fare politica’, ovvero di confrontarci con i candidati politici nazionali e locali, sulle cose concrete da fare, sulle idee e sui progetti. CIDA è, e resta apartitica, ma non vogliamo sottrarci per responsabilità e senso di appartenenza allo Stato, a svolgere un ruolo pro-attivo in un momento nevralgico per la vita del Paese. La prossima campagna elettorale nazionale e gli appuntamenti elettorali più significativi a livello locale, saranno banchi di prova per noi manager, per le nostre proposte e per le nostre analisi su ‘cosa fare’. Ma lo saranno soprattutto per la politica e i suoi rappresentanti, chiamati a prendere impegni sui quali saranno poi valutati e giudicati”.
“Il dialogo con la politica è naturale per i manager – ha spiegato Franco Del Vecchio, segretario di CIDA Lombardia – perché quotidianamente impegnati a costruire e generare valore. Questa loro attitudine, oggi più che mai, deve servire come supporto alla politica per una buona gestione della cosa pubblica, per colmare i gap che ancora ci separano dalle econome più avanzate e, soprattutto, per ridare fiducia al Paese”.