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CONTRATTO MEDICI: CIMO ABBANDONA TAVOLO TRATTATIVE, ARAN NON ASCOLTA LA MAGGIORANZA SINDACALE CHE DICE NO AL FONDO UNICO.
Per Quici dopo contratto e fondo unico vogliono arrivare alla professione unica

 

Roma, 3 luglio 2019 – CIMO è stata costretta ad abbandonare il tavolo delle trattative sul contratto dei medici, che oggi aveva in ARAN un ennesimo appuntamento per traghettare verso una soluzione dignitosa ed equa un rinnovo atteso da 10 anni, poiché l’ARAN ha nuovamente tentato di far passare la proposta di un fondo unico della dirigenza medica, sanitaria non medica e delle professioni sanitarie. Insieme a CIMO hanno lasciato la riunione i rappresentanti di ANPO-ASCOTI e AAROI; la delegazione FESMED è rimasta a presidiare la riunione pur esprimendo la stessa posizione di CIMO.

 

“Oggi abbiamo assistito al teatro dell’assurdo”, spiega il Presidente della Federazione CIMO-FESMED Guido Quici. “Nonostante la netta opposizione di quasi l’80% delle sigle sindacali della dirigenza medica, l’ARAN ha ripetuto come niente fosse la proposta di un fondo unico e ha volutamente proseguito il confronto sul testo senza minimamente registrare il netto dissenso della maggioranza sindacale. E soprattutto, non è stata in grado di dare una risposta alla pregiudiziale posta da CIMO-FESMED sul tema. Tale ostinata perseveranza svela un obiettivo chiaramente già concordato a livello politico a esclusivo danno dei medici dipendenti”.

 

“Il fil rouge è sempre più evidente: dopo aver cercato di imporre un contratto unico, passano al fondo unico: la prossima tappa sarà la professione unica? E’ l’ennesimo tentativo di abbassare ulteriormente il riconoscimento delle competenze e appiattirle verso una sotto-remunerazione delle professionalità mediche”, conclude Quici.

 


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