“Il Presidente della Consob, Mario Nava, svolge il suo ruolo in regime di ‘distacco’ dalla Commissione Europea, una prassi equivalente al ‘collocamento fuori ruolo’ comunemente adottato in Italia. Non si comprende, quindi, a quale ‘sensibilità istituzionale’ facciano riferimento Lega e M5S nel chiederne le dimissioni”. E’ quanto sostiene il Sindirettivo Consob (aderente a CIDA) commentando l’iniziativa congiunta dei capigruppo Lega-M5S di Camera e Senato.
“Ci sembra una mossa azzardata quella di interpretare la recente lettera del Commissario Ue, Oettinger, nel senso di leggere una presa di distanza dalla nomina di Nava.
“Oettinger – ribadisce Sindirettivo Consob – si è limitato a confermare l’iter procedurale seguito nel caso del ‘distacco’ di Nava che, per inciso, ricopriva il delicato ruolo di responsabile della struttura di sorveglianza dei sistemi e delle crisi finanziarie. Nella lettera, il Commissario Ue ribadisce che le autorità italiane hanno confermato che il distacco di Nava ‘non avrebbe inciso sulla sua indipendenza in veste di presidente della Consob e che si sarebbe mantenuta la conformità al requisito secondo cui il presidente esercita il suo mandato in regime di esclusività e a tempo pieno’. La Commissione Europea utilizza il termine ‘comandato nell’interesse del servizio’ per Nava, adeguandosi all’equivalente della prassi, più nota in Italia, del collocamento fuori ruolo.
“L’ultima cosa di cui ha bisogno la Commissione di vigilanza sulle società quotate, è di veder messo in discussione il ruolo del presidente. Rivolgiamo un appello alla politica affinché cessino i conflitti istituzionali e i dipendenti della Consob siano messi nella condizione di svolgere al meglio il proprio lavoro, dal quale dipendono le sorti del regolare funzionamento del mercato e, di conseguenza, la tutela del risparmio dei cittadini italiani”, conclude il Sindirettivo Consob.