L’abbiamo costruita noi, manager e imprenditori grandi e piccoli, che più o meno consapevolmente abbiamo intrapreso la via dell’integrazione, senza attendere che fossero i governi a imporla.
L’Europa è al centro del dibattito tra bocciature della manovra, sovranismi e bilancia del dare e dell’avere. Panebianco oggi sul Corriere riconduce il dibattito alla costruzione politica, ai pro e contro, al ritorno dei nazionalismi come contrappeso dell’integrazione.
Ma l’Europa che conosciamo, quella in cui viviamo ogni giorno, alla quale ha dato voce Ferrera pochi giorni fa, non è solo una costruzione giuridica. È quella dei nostri figli che non hanno mai visto una frontiera interna, che hanno sempre usato euro e che forse ricordano le lire come i giocattoli dell’infanzia.