“Una classe dirigente si forma con una selezione fondata su competenze e valori: chi ne fa parte deve essere pronto a pagare di persona scelte spesso difficili e fuori dal coro”. A rispondere alla provocazione dell’editoriale di Ferruccio De Bortoli sul ‘Corriere della Sera’ è Giorgio Ambrogioni, Presidente CIDA.
“Abbiamo l’ambizione di considerarci una parte significativa della classe dirigente di questo Paese – spiega Ambrogioni – e rivendichiamo di aver svolto un ruolo propositivo nel diffondere le istanze fondanti le professionalità che rappresentiamo. Pensiamo all’eccellenza della preparazione scolastica, alla formazione continua, all’apertura all’esterno, alla ‘contaminazione’ fra pubblico e privato per trovare una sintesi di alto livello professionale.
“E’ un processo lungo e che comporta scelte personali difficili perché la competenza non può essere disgiunta dal rispetto rigoroso di principi morali ed etici. Su questi due fondamentali pilastri – prosegue il Presidente di CIDA – abbiamo costruito una classe manageriale che ha contributo alla rinascita del Paese negli anni difficili del Dopoguerra e che oggi sta gestendo una vera e propria ‘’rivoluzione’ tecnologica dei processi produttivi. Certo, errori ne sono stati fatti e guai ad ignorarli. Con maggior determinazione e capacità di denuncia, alcune crisi aziendali potevano forse essere evitate o circoscritte.
“L’errore più frequente è quello di perdere di vista l’impegno sul lavoro e le finalità sociali della professione, per concentrarsi sulla ricerca di scorciatoie, di carriere ‘facili’ in cui l’obbedienza e l’appartenenza a gruppi prevalgono su tutto. Noi non celiamo i nostri errori e ci sforziamo di attuare ‘best practice’ che consentano di ridurli e prevenirli. Ma certamente siamo consapevoli di aver chiesto alle nostre parti datoriali, pubbliche e private, ed alla politica, l’introduzione di criteri rigorosi ed obiettivi per valutare le carriere, i rendimenti e premiare le performance. Convinti che dalla selezione costante, dal riconoscimento del merito venga il segnale più chiaro per aspettarsi comportamenti irreprensibili e capaci di orientare le scelte individuali. L’ultimo contratto della scuola conferma, purtroppo, che questo appello, come tanti altri prima, non è stato accolto.
“Per dare la massima pubblicità ai nostri valori, CIDA si è impegnata a promuovere incontri pubblici con i candidati alle prossime elezioni, sia nazionali che locali, invitando tutti i partiti ad un confronto. I nostri ‘faccia a faccia’ si articolano su tutto il territorio nazionale e vogliono rappresentare l’occasione per chiarire su cosa si impegnano i rappresentanti della politica e quali sono i problemi e le aspettative della classe dirigente manageriale. E’ un tentativo di mettere tutti di fronte alle proprie responsabilità e gettare le premesse per avere una classe dirigente nazionale più coesa e motivata”, ha concluso Ambrogioni.