Roma, 17 Novembre 2023 – La Federazione della Funzione Pubblica CIDA e l’Associazione CIDA Funzioni Centrali, insieme ad altre sigle sindacali, hanno siglato il CCNL 2019-2021 dell’Area Dirigenti e Professionisti delle Funzioni Centrali, la prima delle quattro aree dirigenziali relative al triennio 2019/2021.
Sul tavolo delle trattative che si sono aperte a inizio anno, sono state poste un ventaglio di proposte che non sono state tutte accettate ma che saranno oggetto di discussione alla prossima tornata. In merito il Presidente FP CIDA, Giorgio Germani, ha dichiarato “Chiediamo, da subito, intanto, che vengano emanati gli atti propedeutici per l’apertura immediata del tavolo di contrattazione 2022/2024, onde evitare alla Dirigenza ed ai Professionisti pubblici di lavorare di corsa e quindi non nelle condizioni migliori, come invece, purtroppo, è accaduto in questa occasione. Ci auguriamo, inoltre che, in occasione del prossimo contratto, ARAN non proceda a una mera rivalutazione generale e trasversale delle voci contrattuali attualmente godute ma operi in senso coraggioso ed innovativo, in modo da dare spazio alle necessità che i tempi propongono, imponendo modifiche non “automatiche” ma realisticamente di cambiamento”.
“Abbiamo accettato, con grande senso di responsabilità di firmare lo stesso il CCNL in questione, dando così un contributo fattivo e concreto, provando da una parte a sanare una situazione incresciosa, dall’altra tentando, nel contempo, di limitare quanto più possibile i danni procurati dal processo inflattivo sul mancato adeguamento delle retribuzioni” ha commentato il Presidente CIDA FC Roberto Caruso che ha concluso “Il messaggio che vogliamo lanciare ad ARAN è che, pur in costanza di scarsità di risorse economiche disponibili, la parte politica-datoriale deve dare un segnale concreto e deciso di valorizzazione della Dirigenza e delle Alte Professionalità e nel contempo di ammodernamento della macchina pubblica”.
Il rinnovo del contratto prevede l’inserimento di alcuni istituti di grande importanza, quali il welfare sanitario ed il cosiddetto “comporto”, fondamentale per chi è colpito da fenomeni oncologici. Rimangono a tutt’oggi irrisolti alcuni temi fondamentali tra cui: una migliore regolazione del rapporto di lavoro agile per i Dirigenti; l’istituzione di una clausola di salvaguardia economica per i coordinatori che perdono l’incarico per effetto di processi di riorganizzazione; la revisione della clausola di remunerazione economica dei Dirigenti e Professionisti in distacco sindacale che non danneggi l’interessato sia dal punto di vista strettamente retributivo, che da quello dei riflessi previdenziali e di quiescenza; una retribuzione minima per i Dirigenti fissata contrattualmente; una modalità di sviluppo economico dei Professionisti che, pur non transitando ad altro incarico/livello superiore, permangano senza demerito nelle funzioni svolte per un periodo minimo di dieci anni. Inoltre, in futuro verrà chiesto di valorizzare economicamente il cosiddetto “mentoring, ossia l’attività di affiancamento di Dirigenti e Professionisti anziani ai giovani neoassunti