Separazione fra previdenza e assistenza, anche con l’introduzione di un’Anagrafe nazionale dell’assistenza. E’ quanto prevede una mozione presentata da CIDA Toscana e approvata all’unanimità del Comitato regionale Inps riunitosi oggi. “Da molti anni CIDA segnala l’esigenza di una netta separazione contabile nel bilancio dell’INPS della previdenza dall’assistenza, anche con l’introduzione di un’Anagrafe nazionale dell’assistenza, e sollecita un intervento sul contrasto all’evasione che non è solo fiscale ma anche contributiva – spiega Walter Bucelli, segretario CIDA Toscana -. Pertanto è forte la necessità di riportare il tema al centro del dibattito sulla previdenza ed abbiamo discusso con la Presidente del Comitato Regionale Franca Petrà di proporre una specifica mozione. Oggi, in occasione della prima riunione tenutasi dopo molti mesi, a causa delle restrizioni dovute alla pandemia, l’ho illustrata al Comitato Regionale che l’ha condivisa ed approvata all’unanimità dei presenti”.
Nella mozione si richiama una ricca serie di dati che ne forniscono un adeguato supporto tecnico-statistico. Infatti una comunicazione non puntuale dei numeri sulla spesa per la protezione sociale restituisce una percezione spesso distorta sul tema, perfino nelle statistiche europee: si trasferisce infatti il messaggio secondo cui sarebbe la spesa previdenziale a gravare eccessivamente sul bilancio del welfare e, di riflesso, sul bilancio pubblico. A ben guardare però, i numeri dicono altro. Come evidenziato da più parti e come riconosciuto dallo stesso Presidente dell’INPS.
Analizzando i dati ufficiali disponibili, riferiti al 2017, emerge che la spesa per il welfare (pensioni, sanità, assistenza) è stata di 453,5 miliardi, il 54% della spesa pubblica totale; per finanziare questa enorme spesa (tra le più elevate in Europa) occorrono tutti i contributi, tutte le imposte dirette e una parte delle indirette. A fronte però di una spesa per pensioni tutto sommato sotto controllo (in media d’anno +0,88% dal 2013), quella assistenziale cresce anno dopo anno al ritmo del 5%.
Se le prestazioni pensionistiche sono finanziate dai contributi, quelle assistenziali – che pesano invece sulla fiscalità generale – non sono state interessate né da una previsione di razionalizzazione né da controlli efficaci. Una miopia che rischia di danneggiare le finanze pubbliche e alimenta inefficienza organizzativa.
I passi compiuti verso la separazione tra previdenza ed assistenza, a partire dal 1989 con l’istituzione presso l’Inps di una speciale Gestione degli interventi assistenziali (Gias) da finanziarsi a carico dell’erario, non sono sufficienti e vanno ripresi e potenziati gli incontri dell’apposita Commissione per la classificazione della spesa previdenziale e assistenziale.
L’iniziativa di CIDA Toscana fa parte di una strategia comune a tutte le CIDA regionali: la stessa mozione è stata inviata a tutti i Consigli Regionali Inps e allo stesso presidente del CIV Guglielmo Loy.