“Le linee programmatiche della prossima manovra di bilancio presentano aspetti positivi e altri potenzialmente critici, soprattutto in campo tributario, con un’eccessiva e disordinata spinta a ridurre le agevolazioni fiscali in base a livelli reddituali individuati unilateralmente ed arbitrariamente”. Lo ha detto Mario Mantovani, presidente di CIDA, commentando le proposte contenute nel Documento programmatico di bilancio inviato a Bruxelles.
“Apprezziamo lo stop agli aumenti dell’Iva, il taglio al cuneo contributivo a vantaggio dei lavoratori, le azioni strutturali di riduzione dell’evasione fiscale e la volontà di accelerare la realizzazione d’investimenti ecologici – ha detto Mantovani – ma alcuni provvedimenti che dovranno essere inseriti nella legge di bilancio e del Dl fiscale collegato, ci lasciano perplessi.
“Ci riconosciamo nel commento di Carlo Cottarelli, che definisce la manovra neutrale, né espansiva né restrittiva. Siamo consapevoli che la necessità di sterilizzare l’aumento dell’Iva non lasciasse molto spazio ad azioni più incisive. L’obiettivo è raggiunto per il 2020, e solo parzialmente per gli anni successivi, a prezzo nuovamente di un deficit di bilancio che allontana la prospettiva di riduzione del debito. Se l’economia italiana non sarà in grado di accelerare e produrre una crescita dei redditi significativa e costante, saremo ogni anno alle prese con una spesa pubblica difficilmente sostenibile e una pressione fiscale elevata e concentrata su pochi cittadini”.
“Le misure di contrasto all’evasione fiscale sono apprezzabili, specialmente quando puntano a favorire la tracciabilità dei pagamenti e utilizzano in modo bilanciato incentivi e penalizzazioni. Da una prima analisi dei dati rappresentati nel Documento programmatico parrebbero però mancare alcuni miliardi di coperture e il passato c’insegna purtroppo che vengono spesso reperiti a danno delle poche categorie di contribuenti onesti con redditi medio-alti.”
“L’enfasi posta sul taglio di deduzioni e detrazioni fiscali può infatti nascondere motivazioni ideologiche, legate al solito ritornello che i ‘ricchi’, i benestanti, possono sopportare qualche sacrificio per un obiettivo superiore. Tutti gli studi, ultimo quello di Itinerari Previdenziali, indicano chiaramente che in Italia le imposte dirette le paga il 40% della popolazione, mentre il 60% non solo non le paga, ma è anche totalmente a carico della collettività, a partire proprio della spesa sanitaria. E in quel 40% di fedeli cittadini-contribuenti, poco più del 12%, versa circa il 58% dell’intera Irpef. Il sistema fiscale è già iper-progressivo e gli interventi sul cuneo fiscale, pur auspicabili, aprono ulteriormente la forbice”.
“Ci auguriamo che questi argomenti possano essere trattati direttamente con il Presidente Conte, con il Ministro Gualtieri e con gli altri rappresentanti del Governo. E’ impreciso sostenere che la manovra è concertata con le parti sociali senza dare ascolto e risposte a chi rappresenta i cittadini a carico dei quali si prevede di porre maggiori oneri. Non è accettabile promettere di lottare domani contro l’evasione fiscale, tassando oggi i contribuenti onesti. CIDA è pronta a portare il proprio contributo di idee e proposte” ha concluso Mantovani.