“Alle linee guida del Recovery Fund, seguiranno i necessari approfondimenti per poi arrivare ai progetti veri e propri. Ma è indispensabile individuare i soggetti ai quali affidare la progettazione dettagliata, la realizzazione, la gestione delle iniziative: servono competenze manageriali per dare concretezza alle idee”. Lo ha detto Mario Mantovani, presidente di CIDA, che ha inviato alle Commissioni bilancio di Camera e Senato i documenti di analisi e proposte per l’utilizzo del Recovery Fund.
“L’ampiezza e la profondità dei programmi richiede una mobilitazione imponente di competenze, di cui al momento non s’intravedono le prospettive. Un diluvio di nuove norme, già sperimentato negli scorsi mesi, non porterà risultati in tempi accettabili, specialmente in assenza di chiare scelte organizzative, di un piano di reclutamento, di un budget di spesa per assumere e formare personale qualificato. Nei settori pubblici questa preoccupazione è maggiormente percepita: senza un preliminare ridisegno di processi, infrastrutture e sistemi informativi, di modalità d’accesso e condivisione delle risorse, senza l’incremento dei livelli di sicurezza e affidabilità, l’auspicato ingresso di nuove professionalità, troppo a lungo rimandato, si tradurrà in uno spreco di risorse e di intelligenze.
“CIDA – prosegue il suo presidente – oltre alle proposte avanzate anche in occasione dei recenti Stati Generali per far uscire il Paese dalla crisi, mette a disposizione le competenze, le professionalità per poter gestire e allocare queste risorse, nonché i metodi per selezionare e valutare le migliaia di manager che servono per rendere credibile il Piano da presentare a Bruxelles. Nel documento inviato al Parlamento sono state individuate 4 macro-aree prioritarie:
Scuola/Formazione – sistema educativo come elemento chiave per lo sviluppo del Paese e laboratorio di innovazione culturale permanente, in cui porre le basi per la formazione continua del capitale umano, in un dialogo costante con il mondo del lavoro.
Sanità – aumentare in modo significativo le risorse economiche anche ricorrendo al MES; potenziare la medicina territoriale, non solo per combattere efficacemente le future emergenze sanitarie, ma anche per rendere più efficiente, più efficace e più equo il SSN.
Pubblica amministrazione – occorre ‘ridisegnare’ la PA rivedendo i sistemi di valutazione, di premi e incentivi ed investendo in formazione. Senza risposte a queste esigenze e senza una reale semplificazione della macchina amministrativa non si potranno mantenere i principi di garanzia nei confronti dei cittadini e mettere a punto procedure capaci di sfruttare le nuove tecnologie.
Politiche attive del lavoro – è il momento giusto per rafforzare l’autonomia contrattuale e favorire la ripartenza delle imprese sostenendo, nel contempo, coloro che sono rimasti o rimarranno senza lavoro. L’arretratezza delle politiche attive per l’impiego, in Italia, è un problema che CIDA e le sue Federazioni denunciano da tempo.
“Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che il nostro Paese si appresta a formulare deve aprire una nuova stagione e dare strumenti di crescita alle nuove generazioni. Sarà perciò importante che il programma italiano abbia un focus specifico sui giovani e sulle famiglie con figli, ma sarà altrettanto importante creare prospettive per nuove generazioni di imprese e per un rinnovamento delle strutture pubbliche. Per consegnare alle nuove generazioni un Paese rinnovato e competitivo è necessario attivare le migliori competenze di chi oggi è nella fase di piena maturità professionale e umana, in grado perciò di assumersi le relative responsabilità”, ha concluso Mantovani.