CIDA, in rappresentanza della classe manageriale calabrese, è il vero interlocutore del decisore politico nel definire il percorso, le caratteristiche e, infine, l’identikit di chi deve gestire la sanità nella nostra Regione, grazie al contributo che siamo in grado di offrire in termini di competenza, di esperienza e all’applicazione costante del metodo della meritocrazia che è al centro della nostra etica professionale. E’ quanto afferma in una nota CIDA Calabria, la confederazione dei dirigenti e delle alte professionalità, in merito alla difficile situazione in cui versa la sanità calabrese.
La pandemia ha fatto emergere tutte le lacune e inadeguatezze della sanità regionale, esponendo i cittadini a rischi che, purtroppo, sembrano essere esclusiva del nostro territorio. Non si salva alcun campo della sanità calabrese: strutture inadeguate, spesso fatiscenti e non idonee alla funzione; carenze organizzative; insufficienza dei posti letto; scarsità di operatori sanitari; grave inadeguatezza della governance. La situazione, già grave, si è fatta drammatica dopo le incertezze della politica nell’individuare chi dovrebbe assumere la responsabilità di gestire la ‘macchina’ della sanità sul territorio. E’ di tutta evidenza che per ricoprire il ruolo di commissario alla sanità occorre un manager con esperienza e competenza in materia, non necessariamente un medico, e con un curriculum ineccepibile dal punto di vista etico e deontologico. Non a caso il Procuratore della Repubblica di Catanzaro, Nicola Gratteri, recentemente ha affermato che “per gestire la sanità in Calabria”, occorre “un manager, possibilmente un calabrese che abbia fatto carriera altrove non piegandosi alle logiche clientelari locali”. Il magistrato, correttamente, non ha voluto indicare nomi, ma noi di CIDA Calabria possiamo certamente contribuire a definire l’identikit del profilo manageriale meglio rispondente a svolgere un compito così delicato.
Il Governo ha recentemente gestito con successo la ricostruzione del ponte Morandi, assegnando il compito di commissario al sindaco di Genova, Marco Bucci, un ex manager, che ha dimostrato con i fatti le sue capacità organizzative e gestionali. Allo stesso Governo chiediamo di dedicare la stessa cura nella scelta del commissario alla sanità in Calabria: l’Italia è piena di grandi e capaci calabresi che amano la propria terra e che non si tirerebbero indietro per questo compito.