“L’esito del referendum nel Regno Unito avrà conseguenze lunghe e dolorose per tutti i Paesi dell’UE. Il periodo di transizione che porterà alla definitiva uscita dell’Inghilterra dall’Unione durerà diversi anni provocando incertezze, turbolenze dei mercati ed un grave periodo di recessione” così il Presidente CIDA, Giorgio Ambrogioni a margine della riunione di tutti i Segretari Regionali della Confederazione.
“Occorre che l’Unione ridefinisca la sua struttura e le sue regole interne riflettendo su alcune scelte del passato che non si sono dimostrate positive” continua Ambrogioni “anche per evitare i rischi di un potenziale effetto domino che potrebbe innescarsi, coinvolgendo altri Paesi”.
“C’è stata poi una generale sottovalutazione degli effetti che poteva avere la Brexit” precisa il Presidente CIDA. “Se si fossero affrontate per tempo alcune problematiche, probabilmente si sarebbe potuta evitare la grave situazione di oggi, dovuta anche ad una scarsa conoscenza dettagliata delle questioni. Il dibattito in Gran Bretagna è stato, contrariamente alla sua tradizione, inadeguato rispetto alla complessità dei problemi. Ciò dimostra l’importanza di una corretta informazione di tutti i risvolti che possono avere le grandi scelte. Attualmente gli spazi di manovra per l’Unione Europea, così come per l’Italia, sono praticamente inesistenti”.
“Gli effetti negativi si faranno sentire soprattutto per le giovani generazioni che dovranno pagare un altissimo prezzo in termini di disoccupazione e di insicurezza del futuro. Ciò è tanto più grave se si considera che la Brexit è stata determinata, in particolare, dal voto di una generazione che non vedrà tutte le ricadute della sua decisione, destinate a protrarsi per decenni”.
“La prossima Legge di Stabilità costituirà in Italia un primo banco di prova per cercare di limitare i danni che avrà la fuoriuscita della Gran Bretagna dall’Unione” conclude Ambrogioni “Tutte le Parti Sociali e tutte le componenti economiche e politiche del Paese, dovranno assumere una posizione responsabile che prescinda da interessi di parte per affrontare con realismo e razionalità un contesto già difficile e che ora lo sarà ancora di più”.