Assicurare stabilità al ruolo del dirigente pubblico e, allo stesso tempo, garantirgli la giusta autonomia e gli strumenti necessari senza i quali non potrebbe svolgere il ruolo che è chiamato a coprire: una valutazione esterna e indipendente, i quadri come collaboratori indispensabili, la chiusura della vecchia stagione contrattuale (2016/2018) con l’urgente avvio della nuova e l’arrivo di nuove figure professionali all’insegna della digitalizzazione.
Sono queste, in sostanza, le richieste avanzate dalla Cida al Ministro della Pubblica Amministrazione, on. Fabiana Dadone, durante l’incontro del 19 febbraio scorso a Palazzo Vidoni alla presenza di altri esponenti del Ministero dell’Economia e delle Finanze.
Un’attenzione particolare è stata rivolta alla necessità di introdurre importanti innovazioni normative per la stabilità dei dirigenti pubblici, abolendo la possibilità per l’Amministrazione sia di destinarli ad altri incarichi inferiori, anche in assenza di valutazioni negative, sia di assumere soggetti esterni a coprire funzioni dirigenziali con contratti a tempo determinato.
Abbiamo ribadito la nostra assoluta disponibilità alla valutazione ma riteniamo necessaria l’istituzione di un‘Autorità indipendente a presidio del Sistema nazionale di valutazione.
E’ inoltre arrivato il momento di “adottare” dalla disciplina del lavoro privato la categoria dei “quadri” per dare rilievo normativo a tutte quelle figure professionali, dotate di alta professionalità e specializzazione, che già collaborano direttamente alla funzione gestionale e professionale dei dirigenti. Un esempio importante viene dal mondo della scuola dove un solo dirigente, senza intermediari, gestisce mediamente 125 dipendenti tra docenti, ausiliari, tecnici e amministrativi. In quel caso il “quadro” potrebbe svolgere parte delle funzioni, con un inquadramento chiaro e trasparente.
Per avviare un vero restyling dell’organizzazione all’interno della pubblica amministrazione è il momento di individuare anche nuove figure professionali, in linea con la digitalizzazione della PA, e avviare un confronto sul collegamento fra le banche dati delle amministrazioni pubbliche, con le relative risorse finanziarie.