“CIDA concorda sulla necessità di rafforzare le condizioni per lo sviluppo di una economia ad alta intensità di conoscenza, di competitività e di resilienza, partendo dal riconoscimento delle criticità del nostro sistema di istruzione, formazione e ricerca, come stabilito dal Governo nell’ambito della Missione 4 Istruzione e Ricerca del PNRR”, ha dichiarato la vicepresidente CIDA Licia Cianfriglia in occasione del Tavolo di lavoro insediato oggi al Ministero dell’Istruzione sui temi della riforma degli Istituti Tecnici Superiori e del sistema degli Istituti Tecnici e Professionali.
“Il futuro del nostro Paese sono i giovani, ai quali abbiamo il dovere di fornire opportunità di formazione qualificata e soddisfacenti possibilità di accesso al mondo del lavoro. L’elevata occupabilità dei percorsi ITS, con percentuali di inserim
ento dell’ordine dell’83 % a un anno dal diploma – il 92% dei quali in un’area coerente col percorso di studi – insieme alle difficoltà di reclutamento di personale qualificato lamentate dal 33% delle imprese, elimina ogni incertezza sull’opportunità di investire su un deciso ampliamento dell’offerta di percorsi ITS sul territorio. Naturalmente sarà necessario seguire con attenzione gli investimenti evitandone la dispersione e lo spreco. L’imperativo è quello di diffondere la cultura scientifico-tecnologica e di creare figure professionali sempre aggiornate ai cambiamenti che le nuove tecnologie determinano sull’organizzazione e sull’espletamento delle diverse forme di lavoro. Le future ITS Academy, come si vanno configurando nell’ambito della proposta di legge in discussione al Parlamento, grazie alla sinergia tra il mondo produttivo e i suoi manager, l’università e la scuola dovranno essere luogo di formazione iniziale sia di competenze hard che soft contrastando efficacemente la disoccupazione giovanile”.
“Sul fronte della scuola, poi, ben venga un ridisegno che adegui i curricoli tecnico-professionali aggiornandone i contenuti e aumentando in modo strutturale le ore di laboratorio, di orientamento e di stage presso le aziende, creando le condizioni per potersi avvalere delle competenze sempre aggiornate di professionisti e manager. CIDA è anche convinta della necessità di potenziare l’esperienza dei licei quadriennali, per accelerare la transizione scuola-lavoro che vede i nostri giovani accumulare progressivamente uno svantaggio rispetto ai loro coetanei di altri Paesi: quando a 33 anni in media un giovane italiano raggiunge un lavoro regolare, un suo coetaneo inglese ha già circa dieci anni di esperienza lavorativa e un capitale umano nettamente superiore”.
“Per realizzare tutto questo, serve disporre di personale docente adeguatamente selezionato e formato sui temi emergenti e sulle metodologie didattiche innovative, capace di integrare tecnologie e didattica. Senza un’azione decisa sulla formazione e gestione del personale della scuola, con un reclutamento svincolato dal fallimentare sistema delle graduatorie, una selezione e una valutazione delle prestazioni sulla base di competenze disciplinari e di attitudini professionali, qualunque riforma rischia fortemente, come già in passato, di rimanere sulla carta ed è un errore che non possiamo più permetterci”, ha concluso Cianfriglia.