Nel cronoprogramma del governo Renzi era indicato a chiare lettere: nel 2018 taglio dell’Irpef. Addirittura, per un breve periodo, sembrava che l’operazione si potesse anticipare al 2017. Poi sappiamo come è andata: fra referendum costituzionale, cambio a Palazzo Chigi, infinite discussioni sui sistemi elettorali, crediti incagliati delle banche, manovrine fatte e da fare e, soprattutto, “pruderie” da elezioni anticipate, il taglio dell’Irpef è lentamente sparito. Scomparso dal Def, taciuto dai ministri competenti e, cosa forse più subdola, sostituito con altri “alleggerimenti” fiscali certamente utili, ma molto meno incisivi.
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