Il 3 febbraio una delegazione CIDA si è incontrata al Ministero del Lavoro con il Sottosegretario Luigi Bobba, con il Capo di Gabinetto Luigi Caso, con il Responsabile della Segreteria Tecnica Bruno Busacca e con il Presidente dell’ANPAL Maurizio del Conte. Scopo della riunione è stato quello di ottenere urgenti chiarimenti da parte del Ministero su quanto notificato dall’ANAC (Autorità Nazionale Anticorruzione) in relazione alla qualificazione dei Fondi interprofessionali per la formazione continua come organismi di diritto pubblico tenuti al rispetto del codice degli appalti e sottoposti alla vigilanza della stessa Authority.
Per la prima volta la CIDA viene convocata dal Ministero su tematiche relative ai fondi interprofessionali.
I rappresentanti della CIDA hanno evidenziato che i Fondi interprofessionali garantiscono una formazione strategica per la competitività delle imprese e per lo sviluppo professionale dei lavoratori risultando un elemento fondamentale per il successo dell’impianto riformatore contenuto nel Jobs Act. Pur non volendo sottrarsi dall’applicare regole trasparenti nell’esercizio della loro attività futura, i Fondi devono ricevere istruzioni chiare che non intralcino l’erogazione del servizio da esse fornito. E’ stato ricordato che la recente nota dell’ANAC ha indotto alcuni Fondi a sospendere, a titolo cautelativo, la pubblicazione degli avvisi e ciò si ripercuote negativamente sull’intero sistema imponendo che le necessarie istruzioni siano emanate rapidamente e che risultino complete. E’ poi necessario tener presente che tali regole dovranno avere effetto per il futuro non potendo estendersi all’attività svolta in passato anche per tutelare quegli amministratori che si sono comportati con buona fede rispettando le direttive ministeriali.
Nella sua replica il Capo di Gabinetto Luigi Caso ha concordato sull’esigenza che siano impartite ai Fondi istruzioni chiare che regolamentino la loro attività futura prendendo l’impegno ad emanare in tempi rapidissimi una circolare che risulterà utile per dirimere dubbi e incertezze sulle competenze della vigilanza ministeriale (relativa al funzionamento dei fondi) e di quella che sarà svolta dall’ANAC (relativa ai contratti). La finalità della circolare sarà anche quella di “dare tranquillità ai fondi mediante linee di indirizzo che consentano di continuare ad operare in modo efficiente e veloce”. Il Ministero si muoverà nel rispetto dei principi di trasparenza ma non potrà prendere impegni su “sanatorie” per l’attività passata concernente i contratti in quanto ciò non rientrerebbe nelle sue funzioni, ma in quelle dell’ANAC o della Magistratura che peraltro si è espressa finora in maniera non sempre univoca. Concludendo ha confermato che il Ministero rispetterà la competenza dell’ANAC impegnandosi però a garantire il miglior funzionamento dei Fondi di cui riconosce pienamente il fondamentale ruolo strategico per lo sviluppo professionale delle risorse umane e per la stessa competitività del sistema Paese.
Il Ministero, per gli aspetti di sua competenza, cercherà di evitare qualsiasi criticità nella programmazione delle attività dei fondi.
Per quanto riguarda l’ANPAC e la sua nota, pur non volendo entrare nel merito delle disposizioni impartite dall’authority ha voluto sottolineare che a suo parere vi sono spazi interpretativi che dovrebbero consentire di non ostacolare l’attività dei fondi interprofessionali.