“I manager sono disponibili ad impegnarsi per dare concretezza ai tre principi-guida emersi dall’Assemblea annuale di Confcommercio: il richiamo al senso di responsabilità comune, il riconoscimento del ruolo della rappresentanza, l’impegno a rendere più semplice il rapporto fra lo Stato e i cittadini”. Lo ha detto Giorgio Ambrogioni, Presidente CIDA.
“Sia nel messaggio del Capo dello Stato, sia nella relazione del Presidente di Confcommercio, c’è un appello al senso di responsabilità come vero ‘collante’ di una comunità nazionale. Una responsabilità comune che coinvolga famiglie, imprese, risparmiatori ed investitori e che sappiamo essere parte integrante del modus vivendi dei manager. Tanto è vero che rinnoviamo l’invito al Governo, ai partiti e alle forze sociali a dare forza e gambe alle piccole e medie imprese con l’innesto di managerialità esterne, le uniche ad avere le competenze per ottimizzare i rapporti con le banche e sfidare i mercati internazionali.
“Altro punto qualificante del discorso di Carlo Sangalli è quello sulla necessità di ‘pesare’ la rappresentanza in modo da dare una base ancora più solida alla contrattazione collettiva. CIDA è fortemente impegnata su questo terreno per superare l’attuale frammentazione di sigle che millantano una rappresentanza non veritiera, così danneggiando chi lavora da anni a tutela dei diritti e degli interessi delle categorie professionali.
“Infine, c’è l’impegno del nuovo Ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio, ad alleggerire e sfoltire la produzione di leggi e, soprattutto, c’è l’idea di una ‘pace fiscale’ all’insegna di una maggior equità e di maggior tutela dei diritti dell’individuo. Una grande sfida che riguarda la base stessa del ‘patto sociale’ che lega lo Stato e i cittadini; una grande aspettativa per chi, come CIDA, ha fatto del fisco equo e giusto, una delle sue battaglie di punta nella salvaguardia dei diritti dei suoi associati”, ha concluso Ambrogioni.