“Come sindacato di manager preferiamo concentrarci sulla campagna in atto, per consentire un agevole accesso ai vaccini e una comunicazione corretta, anche al fine di agevolare la ripresa economica. Se in alcune situazioni si rendesse necessario l’obbligo del green pass lo troveremmo ragionevole”. Lo ha detto Mario Mantovani, presidente di CIDA, in merito alle imminenti decisioni del Governo.
“La priorità è promuovere le vaccinazioni, per avere ospedali e ambienti di lavoro sicuri, lezioni scolastiche in presenza, minori restrizioni possibili negli spostamenti, nei servizi e nel turismo. Occorre persuadere le persone a vaccinarsi con un’informazione adeguata e capillare, attraverso i canali tradizionali e nei luoghi di lavoro.”
Se il numero di persone non vaccinate dovesse rimanere elevato e la situazione pandemica dovesse peggiorare, dopo un parere tecnico-scientifico degli organi competenti, spetterà al governo decidere se limitare non la libertà personale ma quella di circolazione. Recentemente il presidente emerito della Corte costituzionale, Giovanni Maria Flick ha spiegato che la Costituzione insegna le regole della convivenza: esiste cioè un dovere di solidarietà politica, economica e sociale che nella Carta ha lo stesso peso dei diritti di libertà fondamentali. Spetta alla legge individuarle, definire i comportamenti corretti e applicare le relative sanzioni e ammende in caso di mancato rispetto.
“Stiamo parlando di convivenza e di responsabilità: è in quest’ambito che crediamo vada trovata la strada per proseguire con determinazione e competenza nella campagna anti-Covid. Senza dimenticare le migliaia di posti di lavoro che dipendono dall’azione di rilancio della nostra economia” ha concluso Mantovani.